Il modello ideale di interazione e sinergia tra scienza e società si può sintetizzare con poche parole: la società finanzia la scienza e la scienza genera nuova conoscenza finalizzata a produrre effetti positivi nella società.
Tale circolo virtuoso è ciò che è stato chiamato il “contratto sociale” della scienza nella World Conference on Science del 1999, organizzata dall’Unesco a dell’Icsu in risposta al fatto che l’interazione tra scienza e società attraversa un momento di crisi: il supporto pubblico alla scienza appare ondivago proprio ora che la scienza è necessaria più che in altre epoche per risolvere pressanti problemi, che riguardano l’intero pianeta, quali degrado ambientale, preservazione delle risorse naturali, tra le quali l’acqua in primo luogo, risparmio energetico, salute pubblica, povertà. Questa situazione richiede un nuovo impegno – un nuovo “contratto sociale” – tra le parti, che contempli da un lato l’impegno degli scienziati a rispondere alle esigenze della società, e dall’altro l’impegno dei governi a sostenere sistematicamente la ricerca scientifica.
Entro questo scenario, come si colloca il giornalismo scientifico? Quale è il ruolo degli uffici stampa delle istituzioni scientifiche? Quali i problemi da risolvere e quali le opportunità da cogliere?
Questi ed altri interrogativi saranno affrontati nel Seminario “Uffici Stampa e Comunicazione Scientifica”, che nella prima parte affronterà i problemi generali della professione, attraverso le voci di giornalisti che operano all’interno istituzioni quali la RAI, il Ministero dell’Ambiente, il Ministero degli Affari Esteri, l’Enel, l’Eni. La seconda parte della giornata, coordinata dal Ceris-CNR, vedrà l’intervento di giornalisti che affrontano direttamente i problemi dell’informazione scientifica e che operano entro e attraverso programmi specialistici della Rai e Istituzioni nazionali di Ricerca.